n origine si trattava di un semplice santuario campestre posto fuori dal centro, adesso segna il confine attraverso il quale ogni giorno molti abitanti di Nuoro amano partire per fare lunghe passeggiate a piedi o in bici inoltrandosi nei molti sentieri della montagna e nei parchi che la ricoprono.
PORTONE D'INGRESSO
Il grande portone di bronzo dell’ingresso è una soglia simbolica, un passaggio dagli antichi riti pagani alla nuova fede cristiana. Esso raffigura al centro l’immagine della Madonna della Solitudine e intorno ad essa gravitano una serie di simboli e linee derivate dalla tradizione iconografica dell’isola. Fu scolpito dall’artista sassarese Eugenio Tavolara.
LA CAMPANA
La campana di bronzo originale datata 1622, fu donata alla chiesa dal figlio della scrittrice Grazia Deledda, Franz Madesani, nel 1956.
IL SARCOFAGO
Il sarcofago in granito nero levigato contiene le spoglie della scrittrice nuorese Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926.
VIA CRUCIS
Le quattordici stazioni della Via Crucis sono appese alle pareti laterali e sono opera dall’artista sassarese Eugenio Tavolara.
TECA
La statua della Vergine Addolorata.
ALTARE
A Gavino Tilocca, si deve il rilievo marmoreo della Madonna con Bambino collocato nell’abside, a Eugenio Tavolara, che mise a punto il progetto decorativo unitario, lo sportello del tabernacolo, i candelabri, il crocifisso e la campana (donata alla chiesa dal figlio della scrittrice, Franz Madesani, nel 1956).
VIA CRUSCIS
Le quattordici stazioni della Via Crucis sono appese alle pareti laterali e sono opera dall’artista sassarese Eugenio Tavolara.
Il parco di Sant'Onofrio, dal quale si può ammirare la vallata di Nuoro e Oliena, è un parco immerso nel verde dove potrete trovare una zona dedicata ai bambini per poter trascorrere del tempo all'aria aperta. Nella parte bassa del parco si trova il castello “Villa Antonietta”, conosciuto come "castello di Sant'Onofrio", non visitabile in quanto abitazione privata.
MONUMENTO
Il Colle di Sant’Onofrio, nei pressi dell’abitato di Nuoro, fu uno dei luoghi più amati dal Poeta. Qui fu inaugurato nel 1934 il monumento a lui dedicato, realizzato dallo scultore Francesco Ciusa. Nel corso degli anni, l’incuria e l’opera dei vandali hanno portato alla quasi totale distruzione dell’opera, di cui restano la base e alcuni frammenti, oggi conservati nei locali del Comune di Nuoro.
VALLATA DI BADDE MANNA
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Collocato a ovest del centro abitato dal quale dista qualche centinaio di metri, costruito su un affioramento di spuntoni granitici, che lo elevano e lo isolano dal piano di campagna circostante.
Residuano i filari di baso, realizzati con i blocchi di granito di grosse dimensioni, fino all'altezza dell'architrave che era in posto fino a pochi anni fa. La camera è completamente ingombra dal crollo, che la rende impraticabile e solo la caparbietà dei soliti clandestini , cercatori di tesori, che anche di recente hanno spostato i massi, ha reso visibile una delle nicchie architravate.
CAPANNA NURAGICA
Ai piedi del nuraghe è ancora visibile qualche capanna , di cui è rintracciabile il filare di base, il vero villaggio sorgeva molto a valle, a sud. Il villaggio si distendeva nel tratto ora occupato dalla Via Mannironi. A valle furono rinvenute una lastra di medie dimensioni di trachite, un mascio di macina presumibilmente.
VISTA VERSO L'OSPEDALE
Il villaggio di Ugolio rientra nella casistica, statisticamente rilevata dall'archeologa M. A. Fadda, dei centri abitati nuragici che non presentato al loro interno il nuraghe e anzi sorgono a notevole distanza da quello più vicino.
Punto panoramico dal quale si può ammirare una superba vista sulla pineta e sulle vallate circostanti.
VISTA PINETA
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