Sarcofago Grazia Deledda
Bozzetto per la realizzazione del sarcofago
Lettera di Ciusa a Bandino 1929
La Nuova Sardegna 20 giugno 1959
Articolo della Nuova Sardegna del 20 giugno 1959 riguardo lo spostamento delle spoglie di Grazia Deledda
Lettera architetto Ludovico Mossa
Sassari, 26 Aprile 1947
Gent.mo Sig. Presidente, rispondo alla sua cortese lettera del 31 marzo n.s. Non soltanto si deve tener conto dell’architettura esterna, ma occorre altresì conservare il carattere dell’architettura interna, anche se molto modesta, della chiesetta : poichè così l’ha vista la Deledda. Pertanto bisogna limitarsi a far eseguire una buona manutenzione straordinaria, consolidando e ripristinando le strutture se ce n’è la necessità. Ritengo la soluzione migliore, per la tomba, una semplice lastra di granito murata a pavimento con inciso il nome della scrittrice. Se poi si preferisce la soluzione a sarcofago, do un’idea nello schizzo prospettico che accludo : nella parete della campata centrale, opposta alla porticina d’ingresso, si apre un……, contornato da … di trachite di tonalità calda; esso …, a mò di …, un canone di granito rosa levigato e lucidato nella parte superiore, ma è collocato – come un soprammobile- il ritratto della Deledda, su bronzo o pietra. Il nome è inciso sul …… , che ricorda quello del classico canone sardo. Per l’abitazione del custode, credo che la soluzione migliore consista nel lasciar fare a un bravo capomastro di paese, ……. della tecnica cittadina. L’ ……. non si può sfruttare a tavolino, sotto la sola scorta del rilievo tennico della strada, dev’essere una strada comoda, di facile accesso per le macchine, non troppo larga e possibilmente asfaltata: ciò non nuocerà, ma metterà in miglior evidenza l’ambiente. Nel caso venisse presa in considerazione la mia idea, farò pervenire gli elaborati necessari per la realizzazione del sarcofago, impegnando codesto comitato al solo rimborso delle spese per copie e viaggi, poichè ritengo che il sovraluogo è assolutamente necessario per poter fare le cose con serietà. Distinti saluti
ONORARE LA MEMORIA DI SEBASTIANO SATTA
Fino ad ora i nuoresi hanno fatto ben poco per ricordare il grande poeta
Sul colle di Sant’Onofrio i resti di quello che fu un monumento
Ricorrerà, nel 1964, il primo 50enario della morte di Sebastiano Satta, e nel 1967 il primo centenario della sua nascita.
Mancano ancora diversi anni alle due ricorrenze e non ce dubbio che il tempo a disposizione ce ne in abbondanza per preparare al sommo poeta sardo quelle degne onoranze che la sua città natale gli deve e che non parrebbe lecito procastinare oltre.
Cosa si è fatto Nuoro fino ad oggi per onorare la memoria del grande concittadino?
Non vorremmo sbagliare, ma crediamo che non si sia andato al di là di qualche estemporanea conferenza più o meno salottiera, e della cerimonia… in fez, per l’inaugurazione del cosiddetto monumento sul colle di Sant’Onofrio. Troppo poco davvero, e non solo perchè il nome e l’opera di Sebastiano Satta meritavano maggiore e più incisiva considerazione, in ispecie tra le mura domestiche ma anche per il fatto che, nel frattempo-mutati tanto profondamente uomini e cose- l’insegnamento del poeta può o deve assumere, ad esso, quel rilievo civile e quel valore sociale nei quale egli vide la “nuova aurora” dell’isola.
Il pensiero di Sebastiano Satta può essere oggi in validissimi termini di attualità e deve pertanto essere volgarizzato attraverso la più appropriata interpretazione: ricordarlo ed esaltarlo non è adunque una semplice; se pure altissima,
esigenza sentimentalmente, ma un preciso dovere di carattere civico. Sul colle di Sant’Onofrio i resti di quello che fu a Pippieddu Satta non accendono l’anima a umili cose; certamente.
E’ bene farebbero gli amministratori a ordinarne la rimozione, magari alla chetichella, prima che ulteriori atti vandalici lo riducano a un ammasso di pietrame qualsiasi, motivo di onta per la memoria del poeta e di disdoro per tutta la città. Gli anni che ancora ci separano dal cinquantenario possono essere, d’altra canto, ben utilizzati per programmare qualcosa che veramente e per sempre onori la memoria del grande figlio di Nuoro; perchè ad esempio, non pensare a una tomba monumentale che –distingua le sue dalle infinite ossa– ???
C’è tempo, si è detto; ma se si pensa che già da 8 o 10 anni attendiamo di vedere traslate a Nuoro le spoglie di Grazia Deledda che ancora oggi non è dato sapere quando questo possa accadere, è chiaro allora che… il tempo stringe.
E non vorremmo che anche per il Satta si rimandasse dal cinquantenario della morte al centenario della nascita e da questo, poi, alle più lontane scadenza,cosi come accade a Nuoro oggigiorno
per tante cose.
O non sarà dato- cosa auspicabile quanto improbabile- che i nuoresi portino finalmente alle cose alte, alle cose belle un tantino di quello entusiastico interesse che portarono alle volgarità del –campanile d’oro–?
Lettera Francesco Ciusa 1930
Cagliari – 6 – Novembre 1930
Carissimo Bandino
A Macomer ho ricevuto la tua lettera data 29 u.s. e immediatamente sono partito a Cagliari per dare mano e ultimare la parte inferiore del cappettone per il monumento a Bustianu.
Stiamo lavorando anche di notte perché alle cortesie tue e del comitato voglio rispondere con tutto entusiasmo ed energia … il copertone sia a Nuoro non più tardi del 24 c.m.
Senz’altro andate perse son queste doti.
Ho pure preso subito contatto col fornitore Potesi e per non perdere tempo, riguardo ai calchi della figura di Bustianu, gli ho consegnato la detta figura indicandole di forma un calco.
Spero quindi fra qualche giorno spedirti anche un preventivo.
Oppure sarà pronto fare una buona fotografia del copertone e te la spedirò.
Saluti affettuosi
Ciusa
Lettera di Francesco Ciusa 1929
Cagliari – 6 – Novembre 1930
Carissimo Bandino
CAGLIARI 19 MARZO 1929
Caro Bandino
Ricevo da Oristano la tua in data 15 c.m.
Ti ringrazio dell’affetto che mi mostri per me e della sensibilità per la
mia arte.=
Non solo io, ma tutti i buoni, i grandi che in silenzio, sacrificati al
lavoro, preparano la rinascita spirituale Sarda, ti saranno riconoscimenti
se, con la tua autorità e sensibilità, vorrai anche animare gli altri, che
con te oggi collaborando al sublime spirito della più grande patria, a
partecipare al lavoro spirituale per portare e partire dalla nostra
Nuoro la più alta espressione artistica come tu desideri.=
Io sono sistemando le mie cose.
Rientrerò ad Oristano domani e ti spedirò al più presto quanto mi chiedi
e dopo liberatomi di tutto verrò da voi per stabilire di onorare Bustianu
animo nostro
affettuosamente
tuo
CIUSA
Documento prefettura di Nuoro sulla collocazione del monumento dedicato a Sebastiano Satta
R. PREFETTURA DI NUORO
Div. Gab N 452
li 2 Marzo 1931 Anno IX°-
Risposta alla lettera del 19
OGGETTO: Monumento a Sebastiano Satta e sistemazione della piazza sulla quale dovrà sorgere.
Al l’ILL/ mo Sig. Podestà
NUORO
Prefo la S.V.ILI/ ma di farmi conoscere lo stato
delle pratiche iniziate per la erezione del monumento
a Sebastiano Satta secondo il bozzetto a suo tempo
eseguito alla sistemazione della piazza sulla quale detto
monumento dovrà sorgere.-
Occorrerà affrettare l’inizio di tali lavori dovendo
essere ultimati, secondo le intese già intervenute, per
il 28 Pttobre p.v. .-
Resto in attesa di urgente riscontro.
IL PREFETTO
Lettera Francesco Ciusa – Descrizione dell’opera
ILL\MO SIG. PODESTA’
DEL
COMUNE DI NUORO
Il progetto disegno, per un ricordo marmoreo al poeta S. Satta, da me presentato alla S. V. Ill\ma consisteva in una colonna alta m.3 con sopra la testa del poeta e alla base un gruppo composto di due pecore.
In base a questo progetto fu stipulato un contratto fissando, l’esecuzione di detto lavoro, la somma di L.40.000,00 (quarantamila), ma raccolta dal Comitato per onorare la memoria del poeta. Al momento della firma del contratto mi furono versate dopo finito di modellare, pronto per l’esecuzione in marmo, il busto ed il gruppo delle pecore.
Avendomi, l’ex Podestà Bandino, dal quale ebbi l’incarico del primo progetto, senz’altro, sollecitato da lui, passai l’ordinazione di una prima partita di marmo per un ammontare di L.18.000,00 (diciottomila). Dal Comune, non venne mai pagato, nonostante le mie continue insistenze, nè progetto nè marmi. Quindi i due versamenti di L.13.000,00 (tredicimila) l’uno sono stati solo sufficienti a pagare i marmi, ma non a coprire le spese vive del progetto plastico.
La somma di L.40.000,00 (quarantamila) mi sarebbe bastata appena per l’esecuzione del busto e del gruppo delle due pecore, come da disegno presentato alla S. V. Ill\ma. Senonchè, appena finiti di formare in gesso testa e gruppo, volli collocarli su di una base e colonna di legno di misure uguali al vero per poterne vedere l’effetto, che fu disastroso; rimasi tremendamente colpito dalla meschinità di un simile ricordo a quel poeta che rivelato la Sardegna.
Pensando anche al giudizio dei sardi, tutti ignari di quanto su ho esposto, e sentendo nel cuore l’anima del poeta, con affetto fraterno ed entusiasmo d’artista, deciso a tutto, anche disposto a sacrificare la mia famiglia, feci un terzo progetto e senza limiti di prezzo ho cercato di raggruppare tutti gli elementi che componevano il primo progetto plastico sul quale avevo lavorato lanciando all’infinito tutta la mia sensibilità di artista. E così, con sacrifizi inauditi sono anche riuscito a sviluppare il terzo progetto nella sua grandezza reale, oggi si può dire quasi finito poichè manca solo di essere lavorato il granito della parte superiore delMonumento, che misura complessivamente: altezza mt 8 e più, larghezza compresa l’aiuola, mt 7. anche i 5 pezzi scultorei sono pronti mancano solo quei rifinimenti di valore espressivo, rifinimenti che spettano a me e che farò, parte nello studio e parte sul posto, dopo collocati nella loro giusta luce. Alla fine del corrente mese saranno pronti per essere collocati. A questo punto sono vivamente a pregare la S.V. Ill/ma su quanto segue il comitato di Cagliari per la primavera sarda ha deliberato di organizzare la mostra personale di tutte le mie opere, concorrendo alle spese il consiglio dell’ economia e il comune di Cagliari. Anche per questo nulla ho chiesto al comune di Nuoro.
La mostra sarà aperta il primo maggio e si chiuderà il trenta dello stesso mese. In questa mostra vorrei anche esporre i quattro pezzi figurativi, finiti in marmo, che compongono il monumento e mi rivolgo perciò alla S.V. Ill/ma perché anzi che collocare le suddette sculture ai primi di maggio ciò avvenga ai primi di giugno, appena chiusa la mostra.
Ho voluto esporre tutto ciò alle S.V.Ill/ma perché vengano presi in considerazione i non lievi sacrifici finanziari che ho dovuto sostenere per portare a termine le sculture e l’architettura, che in proporzioni al progetto approvato, come da contratto, ha aumentato di tre volte, sia nella mole come pure nella spesa. Vista la fermezza da parte della S.V.Ill/ma di non volermi aumentare la somma sono vivamente a pregarle perché la rimanenza della somma mi venga versata man mano che il lavoro progredisce nella collocazione.
Nel ringraziare prego la S.V.Ill/ma gradire i miei più distinti ossequi.
Lettera di Giuseppe Satta
Roma 6 Dicembre 34
La ringrazio del gentile invito ad intervenire all’inaugurazione del monumento che Nuoro non dimentica, consacra alla memoria di mio fratello Sebastiano-Ragioni di età e di salute mi vietano pur troppo, di essere presente di persona alla solenne cerimonia: ma l’anima mia che mai non si stacca dà terra nuorese e dalla tomba dei miei sarà essa tutta presente, nel desiderio e nel tormento di rivivere per l’altra evocatrice parabola dell’illustre oratore S.Bardangella, casi e vicende della remota giovinezza, quando mio fratello ed io crescevamo uniti nella umile casa, e noi poveri ed orfani, Tu, madre guidavi <